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Rischio caduta dall’alto: guida alla valutazione

IN QUESTO ARTICOLO:

Che cos’è il rischio di caduta dall’alto? Quando si parla di lavori in quota?

 Il rischio di caduta dall’alto è un pericolo associato alle attività lavorative svolte a una certa altezza dal suolo, dove esiste la possibilità di cadere e subire lesioni gravi o mortali. Questo rischio è prominente nei settori come l’edilizia, la manutenzione industriale e l’installazione di impianti.

I lavori in quota si riferiscono a qualsiasi attività lavorativa eseguita ad un’altezza tale da cui una caduta potrebbe causare lesioni personali. L’articolo 107 del d.lgs. 81/2008 indica come lavori in quota quelli effettuati a un’altezza di due metri o più dal piano di calpestio.

Per mitigare il rischio di caduta dall’alto, è fondamentale adottare misure di sicurezza appropriate, come l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI), formazione specifica, installazione di barriere e sistemi anticaduta e la conduzione di valutazione del rischio approfondite prima di intraprendere lavori in quota.

 La corretta progettazione e attuazione di misure preventive può notevolmente ridurre il rischio di incidenti e garantire un ambiente di lavoro più sicuro.

Quali sono le principali cause di caduta dall’alto?

Le principali cause di caduta dall’alto sono riportate nella scheda n.2 INAIL “Le cadute dall’alto dei lavoratori”, trai principali fattori di rischio si evidenziano:

  1. Caduta per sfondamento di copertura (23,2%):
    • Modalità operative del lavoratore (43%)
    • Ambiente, come l’assenza di percorsi segnalati o di protezioni e parapetti (35%)
    • Mancato o scorretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (18%)
  2. Caduta da scala portatile (17,3%):
    • Modalità operative del lavoratore (62%)
    • Problemi con utensili, macchine, impianti (31%)
  3. Caduta da parte fissa di edificio (12,5%):
    • Modalità operative del lavoratore (40%)
    • Dispositivi di protezione individuale (28,6%)
    • Ambiente, come l’assenza di punti di ancoraggio delle linee vita, di parapetti e di protezioni in quota (20%)
  4. Caduta da ponteggi, impalcature fisse (10,1%):
    • Utensili, macchine, impianti, come la mancanza di protezioni fisse (40%)
    • Modalità operative del lavoratore (36%)
  5. Caduta all’interno di varco (10,1%):
    • Organizzazione dell’ambiente, come la mancanza di protezioni del varco o di parapetti (48%)
    • Modalità operative del lavoratore (22%)
  6. Caduta da mezzi di sollevamento o per lavori in quota:
    • Modalità operative del lavoratore (45%)
    • Macchinario non appropriato (25%)

Come si previene il rischio di caduta dall’alto?

Le misure preventive contro il rischio di caduta dall’alto sono cruciali per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro; fondamentale è quindi effettuare una corretta progettazione delle modalità operative in quota. Ecco alcune misure chiave:

  1. Formazione: Formare i lavoratori sui rischi associati al lavoro in quota e sul corretto uso delle attrezzature di sicurezza.
  2. Sistemi di protezione collettiva: Installare barriere, parapetti e altre protezioni perimetrali per prevenire cadute.
  3. Sistemi di protezione individuale: Utilizzare dispositivi di protezione individuale come imbracature e linee di vita.
  4. Pianificazione del Lavoro: Pianificare il lavoro in modo da minimizzare il tempo trascorso in altezza e assicurarsi che le aree di lavoro siano sicure e ben mantenute.
  5. Manutenzione delle Attrezzature: Mantenere in buone condizioni le attrezzature utilizzate per lavorare in altezza, come scale, ponteggi e piattaforme elevabili.
  6. Segnaletica e Comunicazione: Segnalare chiaramente le aree dove esiste il rischio di caduta e comunicare efficacemente le procedure di sicurezza a tutti i lavoratori.
  7. Ispezione Regolare: Condurre ispezioni regolari per identificare e correggere potenziali pericoli.
  8. Pronto Soccorso: Avere un piano di pronto soccorso in caso di incidenti.

Queste misure, se implementate correttamente, possono contribuire notevolmente a ridurre il rischio di cadute dall’alto e a promuovere un ambiente di lavoro più sicuro.

Quali sono le criticità dei lavori in quota secondo la nostra esperienza?

In base alle nostre esperienze dirette, i lavori in quota presentano diverse criticità tra cui:

  1. le cadute causate da effetto pendolo
  2. le cadute generate dall’effetto tirante d’aria
  3. Il recupero in quota dell’infortunato

L’effetto pendolo si verifica quando un lavoratore cade da una posizione laterale rispetto al punto di ancoraggio e viene poi oscillato come un pendolo sotto l’effetto della gravità, aumentando il rischio di impatto contro strutture o oggetti circostanti. Per mitigare l’effetto pendolo, è importante effettuare un’analisi preventiva dei dispositivi anti-pendolo e formare i lavoratori sull’uso appropriato delle attrezzature di sicurezza.

Il tirante d’ aria è la distanza minima verticale, necessaria ad arrestare in sicurezza un lavoratore soggetto a caduta. Tale tirante d’aria tiene conto della lunghezza del cordino, dell’allungamento della linea vita, dell’allungamento del dissipatore di energia, dell’altezza del lavoratore, oltre ad un franco di sicurezza, pari ad un metro. Ne consegue che in caso di caduta dall’alto il lavoratore rischia di urtare col corpo e soprattutto con gli arti inferiori elementi sottostanti quali ad esempio aggetti o balconi. In questo caso risulta indispensabile effettuare un’analisi preventiva del tirante d’aria in relazione al sistema anticaduta utilizzato e allo stato dei luoghi.

Il soccorso di lavoratori in quota è complesso e in molti casi sottovalutato. Le procedure di emergenza sono definite anche nella guida INAIL 2019 “IL PRIMO SOCCORSO NEI LAVORI IN QUOTA”. Dopo una caduta, se si rimane sospesi al sistema di arresto caduta, entro pochi minuti si può sviluppare una condizione medica nota come sindrome da imbraco o sospensione inerte del corpo. In tali situazioni, gli arti inferiori rimangono immobili, causando così un ristagno di sangue negli stessi. Di conseguenza, si verifica una riduzione del ritorno venoso al cuore, che può portare a un collasso cardiocircolatorio, arresto cardiaco e, in ultima analisi, la morte.

Avere un piano di soccorso ben definito, con personale formato sulle tecniche di soccorso in quota e attrezzature di soccorso pronte per l’uso è cruciale.

Altre criticità includono condizioni meteorologiche avverse, formazione inadeguata e mancata manutenzione delle attrezzature, che possono aumentare significativamente i rischi associati ai lavori in quota.

Quali verifiche devono essere effettuate sui dispositivi anticaduta individuali?

Definire procedure condivise tra datore di lavoro, preposti e lavoratori è fondamentale al fine di una corretta gestione dei dispositivi di protezione individuale assegnate ai lavoratori. In particolare, vanno ricordati i controlli principali sulle attrezzature:

  1. Ispezione Visiva: Prima di ogni utilizzo, per rilevare danni o usura.
  2. Verifica Funzionale: Prima di ogni utilizzo, per assicurarsi che tutti i meccanismi funzionino correttamente.
  3. Verifica delle Etichette: Prima di ogni utilizzo, per confermare la conformità alle normative.
  4. Verifica della Data di Scadenza: Almeno annualmente o secondo le indicazioni del produttore.
  5. Ispezione Approfondita da Esperti: Almeno annualmente o secondo le indicazioni del produttore, per una valutazione dettagliata.
  6. Verifica Documentale: Dopo ogni ispezione, per mantenere un registro accurato.
  7. Test di Carico: Come indicato dal produttore o dopo un evento di caduta, per verificare la resistenza dei dispositivi.

Quali sono le verifiche da effettuarsi su linee vita e ancoraggi?  

Un sistema di ancoraggio non revisionato può non garantire l’efficacia richiesta durante l’uso, né il suo mantenimento nel tempo.

Esistono diverse categorie di ispezioni:

  1. Ispezioni Pre-Montaggio: Durante queste, l’installatore deve esaminare i componenti del sistema seguendo le direttive del fabbricante degli ancoraggi, del progettista e del tecnico strutturista. La norma UNI 11560 enfatizza anche l’importanza di controllare le date di scadenza delle resine chimiche, se impiegate nel fissaggio alla struttura.
  2. Ispezioni Pre-Utilizzo: Queste riguardano l’uso delle linee vita e, più in generale, del sistema di ancoraggio, seguendo i criteri forniti dai fabbricanti degli ancoraggi. In caso di esito negativo, il sistema deve essere segnalato come inutilizzabile o “fuori servizio”, procedendo poi con un’ispezione straordinaria.
  3. Ispezioni Periodiche: La frequenza e gli elementi da verificare sono stabiliti dai produttori, che forniscono checklist dettagliate. Il tecnico strutturista può prescrivere tempistiche e metodologie di ispezione più restrittive, basandosi sulle valutazioni del supporto.

Per quanto riguarda gli intervalli tra le ispezioni periodiche, la norma tecnica UNI 11560 ha definito:

  • 2 anni come intervallo massimo per controlli visivi,
  • 4 anni per valutazioni sul fissaggio e sul supporto di installazione.

Si prevede che i produttori si conformino a queste indicazioni, pur ricordando che le norme tecniche rappresentano documenti di buona pratica, non obbligatori. Qualsiasi anomalia rilevata durante le ispezioni periodiche deve essere segnalata, portando alla messa fuori servizio del sistema di ancoraggi.

      4.  Ispezioni Straordinarie: Da effettuarsi dopo un evento di caduta o alla rilevazione di un difetto durante le ispezioni precedenti. Queste ispezioni possono richiedere interventi di manutenzione da parte del produttore delle linee vita –                          ancoraggi o  dell’installatore, come prescritto dal tecnico strutturista.

Conclusioni

Il rischio di caduta dall’alto è intrinseco nei lavori in quota e può portare a lesioni gravi o fatali. Secondo quanto evidenziato precedentemente, si sottolinea l’importanza cruciale della progettazione accurata delle modalità operative, della formazione dei lavoratori e della definizione di misure di primo soccorso efficaci per il recupero dei lavoratori in quota. Questi aspetti, se gestiti correttamente, possono notevolmente ridurre i rischi associati e promuovere un ambiente di lavoro più sicuro. La consapevolezza e l’attuazione di queste misure preventive sono essenziali per garantire la salute e sicurezza dei lavoratori impegnati in attività in quota.

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