Sono ormai passati quasi dodici anni dall’entrata in vigore del D. Lgs. n° 81/2008 ma la gravità ed anche la frequenza degli infortuni sul lavoro, così come il numero delle malattie professionali, indicano senza dubbi che il tema della sicurezza e della tutela della salute è sicuramente suscettibile di notevoli miglioramenti. Per molte aziende è necessario avere un consulente per la sicurezza del lavoro. Il consulente della sicurezza sul lavoro è un professionista che può operare come dipendente, per esempio all’interno di grandi aziende strutturate, oppure, molto più spesso, come libero professionista, qualificato in materia di sicurezza sul lavoro. Si occupa di consulenza e formazione in ambito di salute e sicurezza sul posto di lavoro: prevenzione degli incendi, sicurezza in cantiere, formazione dei lavoratori, esperto nella valutazione ed elaborazione dei rischi ecc. Il consulente della sicurezza sul lavoro, è quindi un professionista che deve coniugare competenze tecniche, gestionali, ma anche sociali.
Consulente sicurezza sul lavoro: un lavoro che guarda alla salute e sicurezza degli altri
Il lavoratore ha diritto a lavorare in ambienti sicuri, al riparo da ciò che può pregiudicare la sua salute psicofisica e la sua sicurezza. Non si tratta solo dei rischi derivanti da macchinari pericolosi o da luoghi che presentano insidie (spigoli, chiodi, pavimenti scivolosi, polveri sottili, uffici freddi e sporchi, ecc.), ma anche di quelli che conseguono da una cattiva organizzazione del lavoro (turni massacranti, mancato rispetto delle ferie e del riposo giornaliero, ecc.) o da atteggiamenti vessatori dei superiori o dei colleghi (come ad esempio il mobbing). Quindi la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori deve essere il caposaldo di ogni consulente della sicurezza. In Italia è un principio sancito da numerose fonti normative: innanzitutto dalla Costituzione Italiana, poi dal codice civile, infine dal Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro e dai suoi numerosi allegati (D.Lgs 81/08).
Consulente sicurezza sul lavoro: i requisiti fondamentali per ricoprire il ruolo di RSPP esterno
Il consulente della sicurezza sul lavoro, è un professionista che deve coniugare competenze normo-tecniche, gestionali, ma anche sociali. Il consulente esterno, per poter ricoprire il ruolo di RSPP (Responsabile del servizio prevenzione e protezione) presso le aziende, deve essere in possesso di determinati requisiti normativi, meglio descritti ai paragrafi successivi. La figura del Responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP) è centrale in azienda. Per questo il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro conferisce molta attenzione agli aspetti correlati a questa figura. A partire dalla nomina fino ad arrivare ai requisiti che deve possedere chi vuole ricoprire questo ruolo, è dedicata molta attenzione a questa posizione. Il Decreto legislativo 81/08 predispone che: • l’RSPP deve essere nominato esclusivamente dal datore di lavoro, in base all’articolo 17; • la persona che andrà a ricoprire il ruolo di RSPP deve avere alcuni requisiti, stabiliti dall’articolo 32. L’RSPP, secondo la normativa vigente, deve:
- possedere la licenza media superiore come titolo di studio minimo, quindi il diploma;
- dimostrare di avere l’attestato di partecipazione ai corsi di formazione specifici per RSPP;
- partecipare obbligatoriamente ai corsi di aggiornamento quinquennali;
- nel caso di istituti scolastici, l’RSPP deve essere nominato esclusivamente all’interno dell’istituto scolastico. La selezione deve avvenire tra il personale dotato di competenze in materia di sicurezza sul lavoro.
In mancanza di questi requisiti non sarà possibile diventare RSPP, ma per maggiori e più dettagliate informazioni al riguardo rimandiamo alla lettura completa dell’articolo 32 del Testo. Per maggiori informazioni CONTATTACI