La malattia che ormai tutti bene conosciamo come “COVID-19” è causata da un virus chiamato SARS-CoV-2, che fa parte della più ampia famiglia dei coronavirus. Come tutti i virus, anche SARS-CoV-2 ha un periodo di incubazione, che varia da soggetto a soggetto, e l’infezione si manifesta con una serie di sintomi non uguali per tutte le persone, ma che generalmente sono simili a quelli dell’influenza.
COVID-19: La trasmissione e il concetto di droplet
Il virus SARS-CoV-2 è altamente contagioso. Infatti, la sua trasmissione tra le persone è molto veloce e un singolo individuo contagiato può infettarne diversi altri.
In questi giorni di ordinanze, provvedimenti, DPCM abbiamo imparato a conoscere nuove parole. Una di queste è una parola inglese: droplet.
Letteralmente significa “gocciolina” e in campo epidemico si riferisce alla saliva nebulizzata, parlando con una persona infetta a distanza ravvicinata, oppure per colpa di un colpo di tosse o di uno starnuto, ci raggiunge trasmettendoci il virus.
Questo virus si trasmette principalmente attraverso il contatto ravvicinato, per l’esposizione ai droplet, quindi le particelle che emettiamo quando parliamo o, in misura sensibilmente maggiore, urliamo, cantiamo, starnutiamo o tossiamo.
Per proteggersi dalla diffusione di SARS-CoV-2, dunque, è fondamentale quando si esce di casa e si incontrano persone esterne ai propri conviventi:
- indossare la mascherina protettiva
- mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone
Il virus può diffondersi anche tramite il contatto con superfici contaminate dai droplet e portando in seguito le mani al viso, toccandosi la bocca, il naso o gli occhi, senza averle prima di averle lavate e disinfettate. SARS-CoV-2, infatti, in base al materiale della superficie su cui si trova, può sopravvivere da qualche ora fino ad alcuni giorni sulle superfici.
I tempi di incubazione del COVID-19
Quando parliamo di incubazione, intendiamo quel periodo di tempo tra il momento in cui il nostro corpo viene a contatto e quindi aggredito dal virus e il momento in cui cominciano a manifestarsi i primi sintomi della patologia. L’insorgere dei primi sintomi coincide generalmente anche con il momento in cui diventiamo a nostra volta infettivi. Il periodo di incubazione del virus oscilla dalle 48-72 ore circa fino a due settimane. Da un report degli Annals of Internal Medicine, datato 5 maggio 2020, per COVID-19 risulta un tempo di incubazione medio di 4-5 giorni e una permanenza dei sintomi di circa 11 giorni.
COVID-19: Contagiosità e infettività
Generalmente la contagiosità di un individuo raggiunge il suo picco nella fase iniziale di esordio dei sintomi di COVID-19, ma è anche possibile la trasmissione del virus fino a due giorni prima della manifestazione dei sintomi. Inoltre, possono essere anche individui che non mostrano sintomi e magari sono ignari di aver contratto il virus (i cosiddetti asintomatici).
Ma chi contagia? Secondo uno modello matematico elaborato a Marzo del 2020 dall’università di Oxford il 40% delle infezioni sarebbe causato da soggetti sintomatici, il 10% da contatto indiretto con superfici contaminate, il 5% dagli asintomatici e il 45% dai pre-sintomatici, che avrebbero quindi un ruolo significativo nella diffusione del virus proprio perché in questa fase dell’infezione il soggetto, non essendo consapevole di averla contratta, non può isolarsi.
L’infettività di un individuo generalmente è, quindi, massima subito prima e subito dopo la comparsa dei sintomi e si estende oltre 10 giorni dopo il primo sintomo. La probabilità di trasmettere il virus è correlata alla carica virale e non alla severità della malattia.
Alla luce di quanto sopra il contact tracing diventa uno strumento di prevenzione essenziale per individuare i possibili futuri cluster e interrompere la propagazione del virus. Contattaci per conoscere nel dettaglio le modalità di gestione del contact tracing in azienda.
Fonte: Humanitas News